Il 2 Giugno ricorre la Giornata Mondiale sui Disturbi Alimentari promossa dall’Academy of Eating Disorders, un’associazione professionale che aiuta tutti i professionisti che a vario titolo si occupano di DA ,ricercatori accademici, studenti ed esperti a collaborare, tenendosi aggiornati sugli sviluppi di tali disturbi, in ambito di ricerca. Pertanto unendo attivisti in tutto il mondo, l’obiettivo della giornata è quello di promuovere la consapevolezza globale dei disturbi del comportamento alimentare come malattie gravi e curabili che possono colpire chiunque indipendentemente da età, peso, etnia, nazionalità, orientamento sessuale, genere, cultura e stato socio-economico, al fine di promuovere il riconoscimento della necessità di un trattamento precoce e adeguato per la sua gravità .
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i cosiddetti Disturbi Alimentari sono la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) per i giovani tra i 12 e i 25 anni. Solo in Italia ne soffrono oltre 3 milioni di persone (su un totale di 70 milioni nel mondo). Ben il 70% sono adolescenti (95,9% donne 4,1% uomini). Se si vuole ricordare che di Disturbi alimentari si muore, si vuole altresì ricordare che di DA si guarisce anche. È un male devastante, che finisce col logorare chi ne soffre e tutte le persone intorno: genitori, fratelli, amici, parenti. Per questo non bisogna mai sottovalutare la comparsa di qualsivogolia sintomo, sia esso legato alla sfera nutrizionale che psicologica, ed è importantissimo in tal senso il ruolo delle istituzioni nel sensibilizzare su tali tematiche.
Parlarne è fondamentale, senza mai lasciare sole le persone. Uscirne è possibile, e le cure integrate fanno la differenza. Oggi i dati statistici sono diventati ancora più preoccupanti in seguito al lockdown. Oggi, l’isolamento sociale, l’incertezza del futuro, l’uso massivo dei social, hanno favorito la diffusione e l’aggravarsi di tali patologie, anche alla luce delle emergenze e della diffusione virale che si sta vivendo e, che nello specifico scatenano criticità familiari, sociali e sanitarie.
fonte aspbasilicata